Maschere

Le Maschere
D'Almaviva

La Maschera,

secondo Duccio Barlucchi

La Maschera è uno strumento visionario di trasformazione senza eguali nella storia dell’umanità. Da sempre presente in culture e civiltà di tutto il mondo, la Maschera si manifesta nel rito, nella festa e sulla scena. E cosa suscita?

Beh, una gamma di emozioni che spaziano dalla risata al timore, dalla seduzione all’inquietudine. Comica o drammatica, la Maschera è sempre evocativa perché ha il potere di trasformare l’uomo in qualcosa di diverso da sé: un personaggio, un’entità allegorica del soprannaturale. Attraverso di essa, si dà immagine all’irrappresentabile e si stabilisce un contatto.

E chi sono io? Sono Duccio Barlucchi, e da 40 anni esploro le possibilità espressive e plastiche della Maschera. Non solo sul palcoscenico, ma anche nei laboratori del mio atelier. La Maschera, togliendo la mimica facciale (che spesso delega la nostra comunicazione), rivela, libera e disinibisce.

Essa esige e risveglia un’intensità fisica ed espressiva amplificata, permettendo di dare voce ad aspetti di sé che, a volto scoperto, non ci autorizzeremmo mai a esprimere o sostenere.

La Maschera stimola e costringe a uscire dal sé consueto, a cercare un’identità nuova tra fantasia e risonanze personali.

Duccio Barlucchi, al Teatro D'Almaviva, mascherato


Il nostro lavoro sulla maschera si articola in 2 processi complementari:

Duccio Barlucchi 
si racconta

Duccio Barlucchi,
Il teatrante e mascheraio


Come mascheraio, ho la fortuna di creare opere artigianali, maschere destinate a un futuro evolutivo: essere indossate da interpreti. Mentre modellando la materia, penso già da teatrante alla fase successiva: la maschera in azione. Questa dipende dalla mia abilità manuale per esprimere vita in scena, in feste, riti e momenti di trasformazione. L’interprete contribuirà con estro, tecnica e sensibilità. Negli anni, l’intersezione tra arte manuale e interpretazione scenica mi ha offerto innumerevoli opportunità creative. Dall’argilla informe alla maschera viva indossata, ho toccato corde antiche della sensibilità umana. La maschera è una scultura da indossare, uno strumento prezioso per risvegliare il corpo a una presenza intensa ed espressivamente consapevole, sia in scena che nella vita quotidiana. La mia produzione artigianale ha incluso sculture, tele e altorilievi, esposti in tutto il mondo. Ho anche tenuto workshop di fabbricazione di maschere per adulti, ragazzi e nelle scuole. Creare maschere, sporcarsi le mani con argilla, gesso e colori, è un piacere autentico, soprattutto in un’epoca dominata dalle superfici tecnologiche. È una fantasia realizzata con le proprie mani, un atto di creatività e manualità.